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Parto, post-partum, maternità in carcere. Mai più bambini dietro le sbarre

La legge di Bilancio 2020 ha stanziato 4,5 milioni di euro fino al 2023, in favore delle Regioni per l’istituzione Case famiglia protette per madri detenute. Si tratta di 1.5 milioni di euro l’anno, per ciascun anno del triennio 2021-2023, proprio per tendere all’eliminazione del fenomeno dei bambini in carcere fino al terzo anno di età con le loro madri o negli Icam, Istituti a custodia attenuata per madri detenute, dove possono permanere fino al sesto anno d’età. A questi fondi, si è aggiunto l’impegno della Cassa delle Ammende del Ministero della Giustizia a finanziare progetti per il superamento degli Icam.
La ‘rieducazione’ delle madri, orientata alla loro futura autonomia attraverso opportunità di formazione e istruzione eviterebbe prognosi recidivanti. Le donne detenute, riconosciute nella preziosa esperienza femminile della maternità, assistite per un breve periodo dopo il fine pena, verrebbero aiutate a scongiurare il perpetuarsi della criminalità, non solo in termini di recidiva ma, cosa più importante, tra le generazioni. I rischi recidivanti riguardano infatti la maggior parte di tutti e tutte coloro che hanno fatto esperienze di detenzione. In questo risiede l’importanza della possibilità di scontare la pena per le madri di figli minori e adolescenti attraverso un ventaglio di alternative al carcere. I progetti fruttuosi con le detenute, realizzati nel carcere di Castrovillari con l’Associazione con i miei Occhi e in tante altre sezioni detentive femminili in Italia per madri detenute ideate dall’Associazione Sbarre di zucchero, verranno presentati durante l’evento al fine di sollecitare una riflessione con studenti e studentesse, rappresentanti e personalità della società civile, scuole, terzo settore e università per avviare un ripensamento profondo dei rapporti tra pena, giustizia e diritti umani: ‘l’esistenza stessa di un sistema penale induce a trascurare soluzioni alternative al carcere e dimenticare che le istituzioni sono convenzioni sociali che non rispondono a un ordine naturale’ (Garland 1999: 42).

a cura di: Centro di Women's Studies "Milly Villa" - UNICAL
  • codiceOPEN47
  • luogoCubo 25B - Stand A
  • destinatariStudenti e studentesse delle scuole superiori (14 - 18)
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