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Liberi di crescere: salute, qualità della vita e diritti dei figli di genitori in stato di detenzione

L’iniziativa ha l’obiettivo di sensibilizzare all’importanza di promuovere nelle Scuole e nella società interventi e progetti volti a un sano processo di crescita e di integrazione sociale dei minorenni figli di detenuti, non solo garantendo loro un supporto nella continuità del legame affettivo con il genitore detenuto mediante percorsi di accompagnamento socioeducativo che possano ridurre l’impatto negativo che l’esperienza detentiva della madre e/o del padre esercita sul processo di crescita dei figli ma anche prestando attenzione a quanto la detenzione del genitore può produrre situazioni di stress che portano a risposte disadattive dei minori. Tali risposte possono essere le più varie e spaziare dal disturbo fisico, associato a disagio nello sviluppo, a manifestazioni di irrequietezza o aggressività sul piano comportamentale, senza escludere comportamenti devianti e via via criminali. In alcuni casi si può arrivare ad altre espressioni del disagio attraverso situazioni di disadattamento scolastico e la messa in atto di veri e propri atteggiamenti antisociali e criminali. Va tenuto presente, inoltre, che con la detenzione si verifica una assenza improvvisa e inaspettata del genitore che può causare nel figlio la nascita di un profondo senso di ansia, molto spesso aggravato dalla mancata conoscenza della verità. Alcuni studi sui figli dei detenuti hanno mostrato come la mancanza di una franca spiegazione riguardo l’accaduto, alimenta in questi bambini le peggiori fantasie e paure, ancora più gravose della realtà della situazione. Sapere che il padre o la madre ‘sono partiti per un lungo viaggio di lavoro’ senza aver dato loro un saluto e senza ricevere spiegazioni o telefonate, produce nei bambini un sentimento di rifiuto e di abbandono che danneggia il senso di autostima e che può provocare, a lungo termine, dei turbamenti gravi nello sviluppo della loro personalità.
L’insieme dei processi, a partire dai quali un genitore esercita la propria funzione, dipende da elementi di legittimazione: egli si sente responsabile dello sviluppo e della crescita del figlio? Il primo elemento di legittimazione si può ritrovare nel ‘discorso degli altri’, che in negativo, rende il padre e la madre privati della libertà in carcere molto più vulnerabili nell’esercizio della genitorialità, con ricadute sui figli. Una, tra le tante, può essere la tendenza dei minori, figli di detenuti, a reprimere le proprie emozioni, a negarle o a separarsi da esse per non soffrire, il che può portare nel tempo a una sorta di indifferenza verso i propri sentimenti e di anaffettività nei confronti degli altri. Le basi di legittimazione al ruolo genitoriale vengono spesso stravolte nel caso dell’incarcerazione di uno o di entrambi i genitori, tanto che l’esperienza detentiva diventa fonte di ‘discredito genitoriale’, a volte grave o duratura ma sulla quale è possibile intervenire ricostruendo percorsi di responsabilità genitoriale, sia durante l’esecuzione della pena, sia per essere pronti a un compito così cruciale per la sana crescita dei figli all’atto della dimissione dal carcere.
Da tenere presente, inoltre, che è possibile ritrovare nei figli sentimenti di approvazione e ammirazione nei confronti del genitore e del suo comportamento criminale, che possono portare a processi di identificazione e a eventuali percorsi di devianza assimilabili a quelli descritti dal sociologo Howard S. Becker in ‘Outsiders’. Questo processo, soprattutto nel caso di soggetti deboli, può dare vita all’inizio di una carriera deviante perché essere figli di persone recluse comporta la perdita di piccoli e grandi momenti di piacere e di riconoscimento come complimentarsi per i suoi progressi e anche di momenti in cui il genitore funga da guida con fine educativo, rimproverandolo per i suoi errori. Momenti unici per cementare i legami tra genitori e figli e un sano sviluppo dei minori.
Essere detenuto non significa necessariamente essere un cattivo genitore, pertanto, una competente assunzione di responsabilità da parte della società civile può arrestare vissuti di inadeguatezza sia per i genitori incarcerati che per i figli momentaneamente privati del rapporto con uno o con entrambi i genitori in seguito all’ingresso in carcere.

a cura di: Polo Universitario Penitenziario (PUP)
  • codiceOPEN07
  • luogoCubo 25B - Stand A
  • destinatariStudenti e studentesse delle scuole superiori (14 - 18)
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