Vedere oltre le capacità dell’occhio umano

Le tecniche di “imaging” (in Italiano: realizzazione di “immagini” in senso lato) costituiscono una categoria di rappresentazioni del mondo reale estremamente ampia, che va dalla comune fotografia, alle immagini di interesse biomedico (RM, TAC, ecografia…), alle riprese speciali della superficie terrestre effettuate da bordo di aerei e satelliti; giusto per citarne qualcuna. La comune fotografia consiste in ultima analisi nella realizzazione di una “mappa” dell’oggetto raffigurato, la quale associa a ciascun punto il suo “aspetto”, così come appare all’occhio umano, mediante il “colore” in senso lato, usualmente espresso mediante tre parametri: tonalità, saturazione e luminosità. In realtà, le onde elettromagnetiche costituenti la luce, veicolo dell’informazine sull’oggetto raffigurato, trasportano una quantità di informazione che va molto al di là della capacità di percezione visiva umana, includendo potenzialmente, per ciasscn punto dell’immagine, informazioni nascoste nello “spettro” della luce proveniente da tale punto. La tecnica denominata “imaging iperspettrale” coniuga in un certo senso la fotografia tradizionale con la spettroscopia, permettendo in pratica di ottenere informazioni spettroscopiche su un enorme numero di punti del soggetto contemporaneamente. Tra i numerosi campi di applicazione della tecnica c’è il monitoraggio remoto della copertura vegetale di ampi tratti della superficie terrestre. In questa attività verranno illustrati i fondamenti dell’imaging iperspettrale e i contributi che può dare al monitoraggio ambientale.