Il mare: riserva di acqua potabile e miniera a cielo aperto


Il mare: riserva di acqua potabile e miniera a cielo aperto

Francesca MACEDONIO (ITM) – CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE

Le riserve di acqua e di minerali sono indispensabili e di importanza strategica per lo sviluppo di qualunque società, sia essa rurale o industriale. Purtroppo, però, la disponibilità di acqua potabile del pianeta si sta esaurendo ad una velocità allarmante, tanto che entro il 2050 i due terzi della popolazione vivrà nei cosiddetti “water stressed countries”. Per non parlare poi della crescente carenza di materiali osservata negli ultimi secoli, soprattutto di quelli strategici tradizionalmente estratti dalle miniere dei vari continenti per i quali le stime indicano un aumento dell’impoverimento dal 70 all’85%.

Se la carenza di acqua potabile lede e lederà l’esistenza stessa del genere umano, le prospettive non sono più rosee quando si pensa alla carenza di minerali, il cui crescente esaurimento creerà seri problemi al mantenimento degli attuali standard di vita e allo sviluppo industriale, in particolare in alcune aree strategiche (come batterie, dispositivi biomedicali, sistemi di trasporto, ecc.).

L’impiego delle membrane offre delle possibili soluzioni ai problemi sopra esposti, attraverso l’utilizzo di operazioni a membrana in grado di estrarre acqua potabile e sali dall’acqua di mare. Quest’ultima, difatti, è una soluzione di ioni di composizione quasi costante, con oltre 70 elementi disciolti in essa.

In occasione della Notte dei Ricercatori 2020 verranno illustrate (tramite slides e brevi video) le operazioni a membrana attualmente utilizzate per la dissalazione dell’acqua di mare e quelle di più recente sviluppo per l’estrazione degli ioni in essa contenuti sotto forma di sali di elevata qualità.

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