Christine de Pizan

Poetessa, scrittrice e filosofa femminista, è riconosciuta in Europa come la prima scrittrice di professione e la prima storica laica.

Contro il parere di sua moglie, più tradizionalista, il padre Tommaso le impartì un’educazione letteraria approfondita, assai rara per una donna dell’epoca. Christine componeva poesie e ballate molto apprezzate a corte.

Composein soli due anni Le Livre des cent ballades, che ebbe un grande successo e grazie al quale ottenne protezione e committenze da illustri personaggi, quali i duchi Filippo II di Borgogna e Giovanni di Valois, fratelli del compianto Carlo V, e la regina consorte Isabella di Baviera. Queste protezioni le permisero di dedicarsi esclusivamente alla scrittura e all’attività di poetessa e intellettuale, ottenendo riconoscimenti e attestazioni di stima, anche da personaggi come Jean Gerson e Eustache Deschamps.

Nelle sue opere liriche e narrative trae spunto dalla propria esperienza di vita, e non dalla tradizione religiosa o mitologica, come era frequente al tempo. Ha redatto una biografia nel 1404 di Carlo V di Francia riportando eventi di cui era stata testimone oculare e consultando fonti bibliografiche.

A capo di uno Scriptorium in cui riproduceva libri miniati molto apprezzati, è molto famosa inoltre per aver dato inizio alla cosiddetta Querelle des femmes: dopo avere letto due opere rispettivamente di Boccaccio e di Jean de Meun, che difendevano l’idea che la donna è per natura un essere vizioso, consegnò alla Regina Isabella un’opera intitolata la Città delle Dame, in cui elencava esempi di donne virtuose e importanti nella storia dell’umanità.Pizan presenta invece una società utopica e allegorica in cui la parola dama indica una donna non di sangue nobile, ma di spirito nobile. Nella città fortificata e costruita secondo le indicazioni di Ragione, Rettitudine e Giustizia, De Pizan racchiude un elevato numero di sante, eroine, poetesse, scienziate, regine ecc. che offrono un esempio dell’enorme, creativo e indispensabile potenziale che le donne possono offrire alla società. Tra le altre Semiramide e Didone, fondatrici di Babilonia e Cartagine, l’eroina Griselda, Lucrezia che si suicidò dopo lo stupro e che offre lo spunto per emettere una legge giusta e santa che condanna a morte gli stupratori, Pentesilea che si oppone alla barbarie… Centrale nella Città delle Dame è poi il tema dell’educazione femminile, che Christine de Pizan avvertiva come fondamentale. L’impossibilità infatti di imparare, unita all’isolamento tra le mura domestiche, avevano causato la presunta inferiorità femminile e la sua assenza dalla scena culturale. Ma è una inferiorità di tipo culturale e non naturale, come si desume dai vari esempi che porta la scrittrice (Saffo, Proba, Novella, Ortensia e altre).

Vuoi approfondire?

LIBRI
Christine e la città del le dame, di Silvia Ballestra (Laterza, 2015)

FILM
Christine Cristina, di Stefania Sandrelli, 2009