Barbara Strozzi

Barbara Strozzi (Venezia 1619 – Padova 1667)

Erano richieste in tutta Europa, viaggiavano come i musicisti uomini e alternavano il lavoro di compositrici a quello di esecutrici e cantatrici: sono le musiciste italiane, soprattutto veneziane e in particolare del Seicento. La più importante tra di loro fu probabilmente Barbara Strozzi, ed è anche una delle poche di cui conserviamo la biografia.

Nata nel 1619 a Venezia, Barbara Caterina venne battezzata il 6 agosto di quell’anno. Nel 1628 il poeta e avvocato Giulio Strozzi l’adottò. Strozzi seguiva una tradizione veneziana che permetteva alle donne una maggiore emancipazione: la possibilità di ereditare. Giulio, a sua volta figlio naturale e poi legittimato di Roberto Strozzi, apparteneva a una delle famiglie più in vista di Firenze ed era un appassionato di musica ed uno dei più prolifici librettisti del primo Seicento. Barbara studiò musica con il cremasco Pier Francesco Cavalli (1602-1676), tra i maggiori compositori del Seicento. Per quella tipica alternanza di elogi e insulti che accompagnò quasi tutte le donne di talento della Serenissima, a Barbara siano dedicati i resoconti delle Veglie de’ Signori academici Unisoni havute in Venetia in casa del Signor Giulio Strozzi. Ma al tempo stesso le furono riservati lazzi feroci.

Accade nelle Satire, et altre raccolte per l’Academia de gl’Unisoni in casa di Giulio Strozzi. Barbara sceglieva liberamente i suoi amori e i castrati rientravano nel novero. Barbara, in ogni caso, si mantenne da sola ed ebbe quattro figli. A Strozzi sono attribuite otto collezioni di brani musicali (la quarta è perduta): tutte sono dedicate nel frontespizio a mecenati e protettori diversi. Nel 1644 pubblicò il suo primo libro di Madrigali e lo dedicò a Vittoria delle Rovere, granduchessa di Toscana. I testi erano di Giulio Strozzi. Nel 1651 uscì un volume di Cantate, arie e duetti, dedicato a Ferdinando III d’Asburgo e ad Eleonora Gonzaga-Nevers, in occasione del loro matrimonio. Altre composizioni di Strozzi furono inglobate in antologie pubblicate nella seconda metà del Seicento. E questa è una fortuna, perché gran parte delle composizioni di donne non si sono salvate in quanto nessuno le ha trascritte. In totale, in vita, Barbara pubblicò 125 brani di musica vocale. E mentre la sua musica prendeva le vie d’Europa, lei si spense, nel 1677, a Padova, nell’oblio e nella ristrettezza di mezzi.

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LIBRI
Jane Bowers-Judith Tick, Women Making Music, Urbana and Chicago, University of Illinois Press, 1986.

MUSICA
Barbara Strozzi: Arias & Duets, Dorian Recordings, 2001.